La mia storia by Rosa Parks

La mia storia by Rosa Parks

autore:Rosa Parks [Parks, Rosa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-03-02T12:00:00+00:00


8

«Sei in arresto»

Credo che nessuna legge segregazionista facesse infuriare la popolazione nera di Montgomery più di quella che riguardava gli autobus. Ed era stato così dal primo momento in cui erano state approvate le leggi sulla segregazione sui trasporti pubblici. Risalivano al 1900 e i neri avevano boicottato i tram di Montgomery fino a quando il consiglio comunale aveva cambiato l’ordinanza: nessuno era costretto a cedere il posto se non ce n’era un altro libero su cui spostarsi. Ma nel corso degli anni la pratica era cambiata, anche se la legge era rimasta uguale. Quando, nel 1943, mi avevano fatta scendere dall’autobus, in realtà l’autista aveva agito illegalmente. Nel 1945, due anni dopo quell’episodio, lo Stato dell’Alabama aveva approvato una legge che obbligava tutte le compagnie di trasporto pubblico sotto la sua giurisdizione a far rispettare la segregazione. Ma la legge non precisava che cosa avrebbero dovuto fare gli autisti in un caso come il mio.

Così stavano le cose mezzo secolo dopo la prima legge segregazionista, e a Montgomery c’erano 50.000 afroamericani. I passeggeri neri degli autobus erano molto più numerosi rispetto ai bianchi, che per la maggior parte potevano permettersi un’automobile. Era davvero umiliante dover sopportare di viaggiare segregati due volte al giorno, cinque giorni alla settimana, per andare in centro a lavorare per i bianchi.

Si verificavano moltissimi episodi spiacevoli, e Virginia Durr ricorda che gliene raccontavo di continuo. Il signor Nixon aveva provato a negoziare qualche piccolo cambiamento: a un certo punto andò a chiedere alla società degli autobus perché i neri dovessero pagare alla portiera anteriore, scendere e risalire da quella posteriore. Gli risposero: «È stata la sua gente a cominciare. Lo fanno perché lo vogliono fare».

Un’altra volta andò a chiedere di estendere il tragitto dell’autobus che percorreva Day Street: i neri che vivevano in una piccola comunità al di là del ponte dovevano attraversarlo a piedi e fare quasi un chilometro per prendere l’autobus. Nixon andò, come al solito, a protestare: a volte andava da solo, a volte portava qualcuno con sé. Lui non prendeva gli autobus perché aveva l’automobile, ma agiva per il bene della comunità. Alla società degli autobus gli risposero che, fino a quando la gente era disposta a fare a piedi quel chilometro e poi pagare il biglietto per il resto del tragitto fino in città, non c’era alcun bisogno di estendere il percorso.

Jo Ann Robinson era un’insegnante di inglese all’Alabama State College. Nel 1946 aveva contribuito alla fondazione del Women’s Political Council. Nel corso degli anni aveva avuto la sua parte di contrasti con i conducenti degli autobus, ma all’inizio non era riuscita a coinvolgere le altre donne del Consiglio nella sua indignazione. Lei veniva da Cleveland, nell’Ohio, mentre quasi tutte le altre donne erano nate a Montgomery; quando si era lamentata dei modi brutali degli autisti, loro avevano replicato che a Montgomery le cose andavano così. Jo Ann Robinson aveva spesso inoltrato delle proteste alla società degli autobus per conto del Women’s Political Council, e infine era riuscita a far



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